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Angela Starace AEDO - Napoli 2001
II Edizione

Ultimo aggiornamento: 30 Maggio 2001
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Andamento del concorso:

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Risultati

La Giuria della seconda edizione del premio letterario Angela Starace 2001, indetto dall’Associazione Culturale Aedo di Napoli, composta da Adriana Montefameglio, Olivia Trioschi, Massimo Barile, e presieduta da Claudio D’Aquino (Responsabile Arte e Cultura de Il Denaro) per la Sezione Poesia e da Ermanno Corsi (Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania) per la Sezione Narrativa dopo attenta valutazione delle opere pervenute ha così decretato:


Sezione Poesia in lingua italiana:


Opera 1° classificata: “L’ultimo bacio” – “Indicazioni” di Davide Omar Comini, Motta De’Conti (VC). Vince Medaglia d’argento Premio di Rappresentanza del Capo dello Stato – Attestato di merito – Pubblicazione di un libro di 32 pagine di cui gli verranno consegnate 100 copie – Pubblicazione dell’opera sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet www.club.it Club.it.


Opera 2° classificata: “Com‘è ostinato questo vento” di Egidio Belotti, Fossano (Cuneo). Vince Opera artistica del Maestro Ferrigno – Attestato di merito – Pubblicazione di un quaderno di 32 pagine con copertina di cui verranno consegnate 100 copie all’autore – Pubblicazione dell’opera sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet Club.it.


Opera 3° classificata: “Espiazioni” di Anna Luches, Roma.
Vince Opera artistica del Maestro Ferrigno – Attestato di merito – Pubblicazione di un quaderno di 32 pagine autocopertinato di cui verranno consegnate 100 copie gratuite all’autore – Pubblicazione dell’opera sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet Club.it.


Opera 4° classificata: “E sono ancora in marcia” di Monica Savoia, Roma.
Vince Opera artistica del Maestro Ferrigno – Attestato di merito – Pubblicazione di un quaderno di 16 pagine autocopertinato di cui verranno consegnate 50 copie gratuite all’autore – Pubblicazione della lirica sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet Club.it.


Opera 5° classificata: “Le saghe del cantore errante” di Margherita Biondo, Agrigento.
Vince Opera artistica del Maestro Ferrigno – Attestato di merito – Pubblicazione di un quaderno di 16 pagine autocopertinato di cui verranno consegnate 50 copie gratuite all’autore – Pubblicazione della lirica sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet Club.it.


Vincono Attestato di merito – Pubblicazione della lirica sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet Club.it.


Opera 6° classificata: “Ars” di Alessandro De Vita, Napoli;
Opera 7° classificata: “Bambina nell’Ade” – “Sul caso” – “Difesa”“ di Daniela Bargagna;
Opera 8° classificata: “Homo Faber” di Maria Luisa Nicodemo, Napoli;
Opera 9° classificata: “Labbra” di Alfredo Landi, Napoli;
Opera 10° classificata: “Quel che non sai” di Vincenzo Andraous, Pavia.


Opere segnalate dalla Giuria con attestato di merito:


“Devi esistere” di Sergio Barbieri, Voghera (Pavia);
“L’ignoto” di Sara Cagnani, Dovàdola (Forlì);
“Perdute spore” di Enrico Calenda, Lido di Venezia;
“Tritura d’erba, sgretolio di scogli” di Vera Cantini, Livorno;
“Solenidi” di Massimiliano D’Aloiso, Pineto (Teramo);
“Lettere d’amore” di Maria De Michele, Lucrino (Napoli);
“Le vite parallele” di Marco Galli, Oggiono (Lecco);
“Il dolore e il niente” di Claudio Penta, Napoli;
“Nella notte delle stelle” – “La donna di tutti” di Fernanda Pieretti, Albenga (Savona);
“Poetico silenzio” di Sandro Santoro, Roma;
“Emozioni in punta di penna” di Roberto Silleresi, Baganzola (Parma);
“Chi sei tu” di Paolo Ugolini, Umbertide (Perugia);
“Il filo degli eventi” di Antonio Zavoli, Rimini.


Sezione narrativa:

Opera 1° classificata: Il Re che non sapeva di essere un Re di Iolanda Serra, San Mauro Forte (Mt).
Questa la motivazione della Giuria: “Ogni desiderio ha un tempo, ogni desiderio è una scelta di vita. Il ragazzo Nicolin, protagonista di questa favola, è un re che non sa di esserlo, ma sa diventarlo. Dall’incontro con la grande Quercia, casa e madre, e con l’Orsa che diventa suo padre, nasce in lui una nuova consapevolezza che lo porta al castello meraviglioso dove si ritrova re per Corona e per vita vissuta”.


Opera 2° classificata: Stordimento di Leonardo Lastilla, Firenze.
Questa la motivazione della Giuria: “La stazione e il viaggio visti come metafora per sottolineare l’omologazione sempre più invasiva della nostra società. Si è soli pur in uno scompartimento affollato, fortemente condizionati dalle abitudini. Ogni viaggio può essere una via crucis per chi ha sensibilità e spirito di osservazione”.


Opera 3° classificata: L’ora delle streghe di Tiziana Stanzani, Milano.
Premiata con Opera artistica del Maestro Ferrigno – Attestato di merito – Questa la motivazione della Giuria: “Si può trascorrere l’intera vita “col terrore delle acque profonde” e cercare di capire perché. Allora si può tornare indietro nel tempo, all’anno della Santa Inquisizione. Riaffiora la storia di una donna sordomuta e vergine, che partorisce dopo aver subito un abuso. Il figlio è marchio di Belzebù e viene affogato. La madre condannata alle fiamme”.


Opera 4° classificata: Un falso d’autore di Aurora Cacopardo Scopato, Napoli.
Vince Opera artistica del Maestro Ferrigno
Questa la motivazione della Giuria: “Quando la ricchezza materiale è di gran lunga superiore a quella culturale, si può incappare in un “falso d’autore” abilmente mascherato, in una “antichità di recentissima fabbricazione”. Ma quieto vivere (vasi di cristallo finissimo che una volta rotto non si può più aggiustare) e in una cultura possono creare situazioni esilaranti e grottesche insieme che trovano nell’autoinganno la inevitabile via d’uscita”.


Opera 5° classificata: Ricordi di Stefano Bini, Monsummano (PT).
Questa la motivazione della Giuria: “Salire le scale per tornare a casa propria è come ripercorrere le fasi più importanti e traumatiche dell’esistenza. In casa anche l’osservazione di una pentola può diventare una metafora: gli uomini e le cose che non escono mai dal ciclo primordiale della vita”.


Premiati con Attestato di merito – Pubblicazione dell racconto sulla rivista Il Club degli autori e sul sito Internet Club.it i seguenti autori così classificati:


Opera 6° classificata: Un cappuccino, per favore di Paola Muzzolini, Cividale del Friuli (UD).
Questa la motivazione della Giuria: “Si possono vivere storie – non storie che, tuttavia, sono rivelatrici di insicurezze quasi paralizzanti. Quando questo accade, ci si impedisce anche di soddisfare curiosità morbose. Ma poi viene il momento di soppesare quanto si è vissuto con gli sviluppi nuovi della propria vita”.


Opera 7° classificata: Come farfalle tra le nuvole di Veronica Papa, Chiavari (GE).
Questa la motivazione della Giuria: “Davanti a una finestra, presi dall’insonnia o da una inquietudine, si guarda il mondo di fuori, ma si può rifluire verso il proprio passato. La vita diventa, allora, un labirinto di ricordi. Si può vedere la propria anima allo specchio e chiedersi se davvero c‘è un senso in tutto ciò che accade. La vita può anche apparire come un viaggio infinito tra le nuvole”.


Opera 8° classificata: L’essenziale di Riccardo Gallone, Milano.
Questa la motivazione della Giuria: “Nell’immaginazione si possono scampare e sovrapporre figure, si può entrare nella storia o nella prossimità di altri. L’autoironia aiuta a selezionare le convinzioni, a cancellare il superfluo e a salvare l’essenziale”.


Opera 9° classificata: L’incomprensione di Matteo Galdi, Tremignon (PD).
Questa la motivazione della Giuria: “In una atmosfera di ipnosi, intensa e irripetibile, l’osservazione dei fiocchi di neve può trasformarsi nella parabola esistenziale: la nascita (nelle nuvole), la crescita (nell’aria), il dileguarsi (in terra), così come avviene per ogni uomo”.


Opera 10° classificata La difesa dell’albero antico di Antonio Amenta, Caltanissetta (CL).
Questa la motivazione della Giuria: “La desertificazione delle città si intreccia spesso con la desertificazione delle coscienze. La difesa di un grande albero, un antico pino, acquista un significato emblematico: il recupero della propria identità che va difesa nel rispetto della natura”.


Attestati di merito agli autori delle seguenti opere segnalate dalla Giuria:


“Il Dio” di Andrea Capasso, Napoli;
“L’angelo” di Stefano Di Monda, Torino;
“Il cambiamento” di Angelo Leonardi, Vittoria (RG);
“Una panchina verde” di Lia Manzi, Casalnuovo (NA);
“Scala di Sopralto” di Paolo Orlandini, Pegognaga (MN);
“Il passato è solo un Aedo che canta…” di Marianna Scibetta, Guidonia (RM);
“La fine di un incubo” di Mauro Trapasso, S. Andrea di Lucoli (AQ).


Opere vincitrici

Davide Omar Comini
Opera 1° classificata

L’ultimo bacio


Non v‘è uomo che non abbia tentato
di ancorare albe
a un preciso
istante.

Per eternare la nivea immagine di una donna
dormiente su di un indomito petto.
Affinché fosse
intrascorribile il gesto
del suo amore ridente.

Ed anch’io ho trascorso
notti intere a tentare
l’eterno;
ma ogni volta ogni alba
ma slegato l’abbraccio.
E due occhi annacquati
hanno esplorato la stanza seguiti
da due caviglie furtive verso la doccia.
E a guardarle, le donne, sono sempre lo stesso e inesplicabile
segreto.
E quando tornano nude con ali di cenere
stanno per darti l’ultimo bacio.


Indicazioni


Ricordo una strada filante
e frammenti di noi.
Un reperto a comprovarci,
sbiadito nel bagaglio.
E ci urta la realtà ripartita.

Eppure ho le stesse meteore osservatrici
in questo niente che mi hai riservato.


Egidio Belotti

Opera 2° classificata

Com‘è ostinato questo vento


Com‘è ostinato questo vento
che ricama i tuoi capelli di rame
sulla ripida discesa che s’infuria
sotto la bufera, quasi un leggero
schianto di passeri ubriachi
nella tranquilla solitudine
di questo incerto sabato
che avanza tra cristalli bruniti
di vicoli in disparte e luci
precoci sul minuscolo pullover
rosso fuoco, e tu discreta
sussurri in confidenza i tuoi
segreti maliziosi coltivati
sottovuoto: foglia dopo foglia
i petali a brandelli con l’ultima
goccia di rugiada che resiste
sul muschio già cresciuto
e ci morde l’esistenza, fruscio
indistinto privato di nitida dolcezza
sul lucido bilancio senza clamore
nel labirinto cieco di rapide
emozioni, inconsapevole carezza
sul nostro instabile equilibrio stagionale.


Anna Luches

Opera 3° classificata

Espiazioni


Tu
armata di scorpioni danzanti un dionisiaco
canto di gioia omicida
hai affondato le tue chele sazie
sul mio ventre affamato

Tu
soldato che sul petto ha l’oblio di una croce
hai marciato incessante e casto
sopra di me, costola
su costola varcando

Tu
padre prodigio di spranghe diritte
sovrasti altissimo
dalla torre della tua pietosa ragione
il mio sangue guasto


Monica Savoia

Opera 4° classificata


E sono ancora in marcia
allo scader del tempo,
girovaga distratta
per una città infelice
che non rincorre le
perdute pigrizie,
maliziose beffe
ai quattro venti.
È solo così, accompagnata dal sogno
che posso godere di questo viaggio disperato,
riparo dalle intemperie d’un
quotidiano stinto,
amaro albergare solitario,
fin troppo comodo rifugio
da una vecchiaia cha da venire,
consapevolezza tremenda e assassina,
solitudine ubriaca ed imperante
Destino di poeta
andato a male.
Tu muori, ora
solatia
e lasci,
vittima
il passamano sacrificale
dell’ultimo gioco
permesso.
Chi ti succede sa
il compito stabilito e
stabile,
e ben lo compie
ignara di consensi e proteste
dell’anima nuova,
che aspira all’immortale.


Margherita Biondo
Opera 5° classificata

Le saghe del cantore errante


Non scorgo lume
che m’obblighi a esplorare la coscienza
nella ricerca di visioni frammentarie
in questo matrimonio concordato
tra raziocinio e mistico penare.

Non vedo Santo
che controlli il mio frasario
mentre l’inchiostro che nell’eremo dimora
gode nel ritrovare la sua croce
per ricondurla sulla via del Calvario.

Non sento Dio
che diriga il roteare della penna
quando indelebile la mente mi corteggia
stridula come l’archetto di un violino
che graffia ogni illazione e poi indietreggia.

Nelle acquiescenze che indorano il mattino
sfoggio selvagge chiome fiammeggianti
sopra lenzuola d’innata indifferenza
dove il tempo ordisce la sua tela
che trama in fili di capelli bianchi.
Ma sulle impronte del vespero che allevo
cerco utopie cadute in mezzo al fango
che sanguinano tra icone istoriate
come falene ferite dalla luna
nutrice della loro stessa essenza.
Così al tramonto
Col peso dell’inerzia sulle spalle
riprendo il viaggio nello scompartimento vuoto
dentro il silenzio perfido percosso dai miei versi
mercante di smerciate debolezze
tra bancarelle che gridano alla notte
sull’eco sorda di lunghe veglie inquiete
...e maledico lo screziarsi della pelle!!


Alessandro De Vita
Opera 6° classificata

Ars


Odori vengono a tenermi compagnia,
mentre si rapprende il sonno
irraggiato di luce,
ammassata su maioliche
avvolgenti;
briciole di cenere roventi
viaggiano
schiantandosi su pareti lanose
ardendo fino alla morte;
suoni sbarrati dal cemento
trapelano appena
colandomi sulla testa,
ingrovigliata d’onde interne;
grida inumane
anti-intrusione
frastagliano brusii ariosi
coprendo le labbra socchiuse;
intanto seguo eroico
passi incerti
tra spostamenti comatosi
catturare la strada incompiuta
e a corrente alterna
comprendo
quale viaggio estremo mi si concede
quasi fosse una grazia.


Daniela Bargagna
Opera 7° classificata

Bambina nell’Ade


Solo con la nostalgia ho la forza
di spingermi sul labirinto
levigando forme di vita.
Da fragili illusioni motivi soavi
riascolto:
nostalgia mi vedi
farfalla-bambina
spogliarmi al sole
rosso di fiamma

guarda, ora cucio le mani
ad una musica pallida
che ritrae negli inferi
il mondo


Sul caso


La conclusione è tacito impluvio
in sé scorrimento di senso

nel vagante volo storno ed è caso:
sono dell’umano
fuoriuscita certezza


Difesa


Golfo di saetta
nell’attesa che
al gioco innalza
delfino e sbalza.
Rispunta l’esistenza
davanti al destino:

nel sole suo breve ventaglio


Marialuisa Nicodemo
Opera 8° classificata

Homo faber


Buttati alla rinfusa
In un cassetto della memoria
sepolti dal diluvio del nuovo
che soffoca e distrae dall’essenziale,
forme di vita trovate,
quando un volto, un suono
per miracolo riappare.
Nostalgia del passato,
perché scompari
al frenetico incalzar della vita?
Perché non trattieni
sulla soglia del pensare
quell’insensato cambiare
e non dici: “stiamo a guardare”?
Sale e risale, credendo di cambiare,
ma il movimento è solo un girare,
un rincorrere se stesso,
fermo sul perno fondamentale


Alfredo Landi
Opera 9° classificata

Labbra


Un sospiro levato dalle tue labbra
verso la mia tristezza.
Uno sguardo su questi tetti
arsi dal sole
sullo sfondo del mare blu, intenso.
L’aria calda tra bianche mura
in un gruppo di case,
in una macchia verde…
in un’isola amena.
Sole nel mare.
Frinire di grilli assonnati e stanchi che…
nella luce intensa odono…
un sospiro levato dalle tue labbra
verso la mia tristezza.
La calma s’interromperà
con l’annegar del sole in fondo al mare
per diventare quiete.
Lontano non distinguo cose.


Vincenzo Andraous
Opera 10° classificata

Quel che non sai


A volte mi senti distante,
più in là
del nostro amore.
Io ti amo
al rango più alto,
ma no so raccontarti
delle nocche infrante
sulle labbra,
delle tante morti
che mi porto addosso,
delle mani imbrattate
di sangue.
Non so raccontarti
dei ricordi
in fila per tre
come un plotone
di esecuzione.
So guardare
nei tuoi occhi,
nascondendoti
la mia paura
per il disprezzo
e il rifiuto,
degli innocenti
al mio intorno.
So amarti senza dubbio,
seppure lontano
da un perdono
che non so perdonarmi.
Quel che non sai
è questa
tristezza densa
che mi assale,
e mi accompagna
nel tuo amore
forte e sconosciuto
che mi viene
incontro.


L'Albo d'Oro:
Angela Starace AEDO - Napoli 2005 VI Edizione
Angela Starace AEDO - Napoli 2004 V Edizione
Angela Starace AEDO - Napoli 2003 IV Edizione
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